Come diventare un traduttore certificato: ecco il percorso di qualità

Danilo Coviello

Vorresti diventare un traduttore certificato? Ecco cosa fare.

La professione di traduttore è tanto interessante quanto complessa, se la si vuole esercitare in modo professionale; nelle prossime righe ti spieghiamo come diventare un traduttore certificato. In realtà, non basta avere un’ottima padronanza delle lingue straniere: è necessario intraprendere il percorso giusto e trovare l’agenzia di traduzione migliore che sappia valorizzare e sfruttare (in senso buono) le tue skills (competenze).

Oltre alle competenze linguistiche, è fondamentale saper utilizzare specifici software di traduzione, così come è importante scegliere il campo in cui si vorrà lavorare (ad es.: moda, economia e marketing, materie scientifiche…) per essere al corrente dei requisiti richiesti per effettuare traduzioni professionali di qualità.

Andiamo a vedere qual è il percorso specifico per la formazione di un traduttore certificato.

Come diventare traduttore certificato: ecco il percorso da seguire in 5 passaggi

Per fare chiarezza, riguardo alle modalità per diventare traduttore certificato e avere delle possibilità concrete nel mondo del lavoro, noi della redazione di Espresso Translations che conosciamo bene le dinamiche del settore, vogliamo fornirti 5 punti chiave riguardo al percorso migliore da intraprendere per affermarsi nel settore:

  • Possedere una laurea che certifichi la conoscenza di una o più lingue straniere (laurea in lingue, in mediazione linguistica,…);
  • Svolgere tirocini, magari all’estero, per certificare di aver praticato la lingua (borse di studio e/o esperienze lavorative all’estero o a contatto con persone straniere,…);
  • Specializzarsi in un settore (ad es.: informatica, compravendita di azioni in borsa, arte,…);
  • Imparare ad utilizzare gli strumenti informatici necessari (CAT tool come SDL Trados o Smartcat);
  • Redigere un valido curriculum vitae e inviarlo a varie agenzie di traduzione.

In questo momento, ci sembra opportuno dare la giusta importanza alla conoscenza dell’informatica, anche se non è il campo in cui ci si sta specializzando: esistono programmi utili che vengono indicati con il termine di CAT tool, dove CAT sta per Computed Assisted Translation. Questi strumenti sono basati sull’utilizzo di memorie di traduzione, cioè elementi che memorizzano e conservano segmenti di traduzioni già fatti in precedenza e propongono una traduzione di partenza in caso di segmenti simili a quelli memorizzati.

I CAT tool consentono anche di controllare la qualità delle traduzioni o di fare ricerche specifiche per contestualizzare, nel migliore dei modi, la traduzione da realizzare. Tra i CAT tool, ce ne sono alcuni a pagamento (come SDL Trados, MemoQ e Wordfast) e alcuni gratuiti (come Smartcat e Matecat).

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Diventare traduttore: quali opportunità ci sono?

Diventare traduttore significa poter applicare la conoscenza di una o più lingue straniere in molteplici ambiti.

Come abbiamo visto, anche se in Italia non esiste un albo per i traduttori giurati, c’è comunque la possibilità di intraprendere un preciso percorso per affermarsi nell’ambito prescelto.

Tuttavia, questa professione implica molte più attività diverse: dalla trascrizione di testi dalla lingua originale alla lingua di destinazione o nella propria lingua, alla trasposizione di documentazioni e certificati, cercando di restare fedeli al contenuto, ma anche alla forma e allo stile del testo originale.

Molti traduttori lavorano come freelance per un’agenzia di traduzioni on line: opportunità interessante, soprattutto per chi ha bisogno di fare esperienza nel settore e vuole iniziare mettendosi alla prova.

In questo caso, ci si potrà cimentare anche in traduzione di articoli di testate giornalistiche, oppure traduzione audiovisiva o traduzioni letterarie.

Insomma, le opportunità offerte dalla professione di traduttore sono molto più interessanti di quanto si possa pensare: basterà acquisire la giusta esperienza e saper dimostrare le proprie conoscenze nella lingua di partenze e di destinazione.

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How to become a certified official translator in the UK

Quali istituti offrono programmi di certificazione?

Il Chartered Institute of Linguists, così come altri enti ufficiali, offre programmi di certificazione. L’Institute of Translation and Interpreting (ITI) elenca anche opzioni e fornitori di corsi sul suo sito web, nonché modi per ottenere la certificazione.

Se stai cercando di diventare un traduttore certificato per lavorare al di fuori del Regno Unito, dovresti consultare gli enti accreditati stranieri per verificare i fornitori che raccomandano. Ad esempio, puoi provare l’American Translators Association negli Stati Uniti, la National Accreditation Authority for Translators and Interpreters (NAATI) in Australia e il Canadian Translators, Terminologists and Interpreters Council (CTTIC) in Canada.

Dove posso ottenere una certificazione per traduttori nel Regno Unito?

La tabella di seguito mostra alcuni dei programmi di certificazione per traduttori più popolari nel Regno Unito:

Programme NameInstitutionDuration
MA in Translation StudiesUniversity of Leeds1 year full-time / 2 years part-time
MSc in Translation StudiesUniversity of Edinburgh1 year full-time / 2-4 years part-time
MA in TranslationUniversity of Surrey1 year full-time / 2 years part-time
IoLET Diploma in TranslationChartered Institute of Linguists (CIOL)Self-paced (typically 1-2 years)
DipTrans (Diploma in Translation)Chartered Institute of Linguists (CIOL)Self-paced (typically 1-2 years)
MITI (Member of the Institute of Translation and Interpreting)Institute of Translation and Interpreting (ITI)Depends on experience (at least 3 years of experience required)

Le varie opzioni includono corsi specialistici su determinati aspetti della traduzione e dell’interpretariato, studi post-laurea e accreditamento presso istituti accademici o appartenenza a uno dei vari istituti per la traduzione. Sebbene tutti pongano grande enfasi sull’istruzione e la formazione, ci sono molte differenze tra le varie offerte e non esiste un unico programma “migliore” per traduttori.

Come si diventa traduttore e quali sono i requisiti?

Il primo passo per avvicinarsi al mondo delle traduzioni e, quindi, abbracciare nuove culture è studiare. Una laurea in lingue o in mediazione linguistica e culturale, con una possibile ulteriore specializzazione o laurea magistrale, non potrà far altro che porre le basi per una preparazione adeguata al mondo del lavoro.

Nonostante ciò, possedere una laurea non basta: bisogna conoscere il funzionamento di alcuni strumenti utili per tradurre, ma anche riuscire ad applicare un linguaggio tecnico e specifico per i diversi settori in cui i traduttori devono lavorare.

I requisiti per diventare un traduttore certificato variano in base alla tipologia del campo in cui si vuole mettere in pratica il bagaglio culturale acquisito negli anni.

Ad esempio, noi di Espresso Translations diamo molta importanza all’esperienza e al grado di conoscenza dei nostri dipendenti, perché essere madrelingua non è sufficiente.

Con estrema cura nella selezione del nostro personale, lavoriamo per fornire servizi di traduzione impeccabili che rispecchino nel migliore dei modi la lingua e il patrimonio culturale a cui ci avviciniamo.

Leggi anche: Cosa si intende per traduzione certificata?

Qual è la differenza tra certificazione e accreditamento?

I termini certificazione e accreditamento vengono usati in modo intercambiabile in Italia nel contesto delle traduzioni. In realtà, il termine accreditamento indica la conferma e il riconoscimento delle competenze tecniche, mentre il termine certificazione indica la conferma dell’adempimento dei requisiti prescritti.

Di quali lauree e qualifiche ho bisogno per diventare un traduttore certificato?

Non esistono requisiti specifici per diventare un traduttore freelance certificato. Tuttavia, se stai cercando un impiego a tempo pieno o desideri lavorare attraverso un’agenzia, di solito avrai bisogno di una laurea o di una qualifica specifica nel settore delle lingue o di esperienza comprovata nel settore. Questo vale in particolare per i fornitori di servizi linguistici certificati ISO 17100, per i quali i requisiti sono stabiliti dallo stesso standard.

Ottenere una laurea o un diploma in traduzione può aiutarti a migliorare le tue competenze, valorizzare il tuo curriculum vitae e renderti più appetibile sul mercato del lavoro. Anche se hai lavorato come traduttore per un po’ di tempo, potresti considerare una laurea magistrale o specialistica in traduzione per migliorare la tua crescita professionale.

Per la laurea in lingue, alcuni dei migliori istituti nel Regno Unito sono l’Università di Bath, l’Open University e la University College London, tutti con un’ottima reputazione, e che formano laureati molto preparati, preparati a offrire lavori di alta qualità.

In Italia, tra le migliori università nel settore delle lingue straniere, troviamo Venezia Ca’ Foscari e Bologna.

Posso ottenere una certificazione in più lingue?

Sì, è possibile certificare traduzioni in più lingue purché si abbia il livello linguistico e le competenze necessarie per superare i test di accreditamento. Molti traduttori ottengono la certificazione in più lingue – una volta che padroneggi almeno due lingue, può essere facile impararne un’altra.

Se desideri essere certificato in più lingue, potresti anche considerare la certificazione per la traduzione delle Nazioni Unite (ONU). Essere accreditato nelle lingue ufficiali dell’ONU, come l’inglese, il francese o lo spagnolo, migliorerà significativamente le tue possibilità di impiego a livello governativo.

Leggi anche: Quanto costa una traduzione certificata?

Come scegliere il programma di certificazione giusto per me?

Scegliere il programma di certificazione giusto dipende dalle tue esigenze. Se stai cercando di far riconoscere le tue competenze per uno scopo specifico, potresti aver bisogno di trovare un programma specifico. Se stai cercando opportunità di crescita professionale, potresti valutare quasi ogni tipo di programma che aiuti a sviluppare le tue competenze.

È utile anche considerare le richieste di tempo dei programmi di certificazione. Se stai già lavorando in un’agenzia di traduzione o come freelance, potresti avere difficoltà a trovare il tempo per completare determinati esami di certificazione. Devi anche prendere in considerazione le tariffe previste per l’esame e gli eventuali altri costi.

Quali sono i diversi livelli di certificazione?

Nel Regno Unito, non esiste un processo di certificazione ufficiale e non c’è un sistema gerarchico o basato su livelli. Piuttosto, ci sono una varietà di qualifiche e adesioni a organismi professionali che i traduttori possono ottenere per dimostrare la propria competenza e professionalità.

Ecco alcuni dei principali:

  • Diploma in Traduzione (DipTrans) dal Chartered Institute of Linguists (CIOL)
  • MITI (Membro dell’Istituto di Traduzione e Interpretariato)
  • Traduttore (CL) Linguista Accredito
  • Lauree Accademiche (MA, MSc, PhD in Studi di Traduzione o simili)

In Italia, esiste la certificazione della professione per traduttori, interpreti e interpreti della lingua dei segni prevista dalla norma UNI 11591:2022. Tale norma è stata sviluppata da alcune associazioni nazionali in collaborazione con UNI, per certificare il traduttore e interprete in alcune sue declinazioni:

  1. interprete di conferenza;
  2. interprete in ambito giuridico-giudiziario;
  3. interprete in ambito socio-sanitario;
  4. interprete in ambito commerciale;
  5. traduttore tecnico-scientifico;
  6. adattatore-dialoghista;
  7. traduttore giuridico-giudiziario;
  8. localizzatore;
  9. interprete della lingua dei segni.

La norma UNI 11591:2022 definisce i requisiti di conoscenza, abilità, responsabilità e autonomia delle figure professionali di traduttori e interpreti. L’iter di certificazione prevede un esame, composto da una prova di traduzione/interpretazione nella combinazione linguistica desiderata, un pre-esame (20 domande a risposta chiusa) e un colloquio.

Tale certificazione non rappresenta un requisito obbligatorio per lavorare come traduttori e/o interpreti, ma arricchisce sicuramente di molto il proprio curriculum.

Altre possibilità per certificare, in un certo senso, la propria figura di traduttori consistono nell’iscrizione al ruolo di Periti ed Esperti della Camera di Commercio nella categoria Traduttori/Interpreti e l’iscrizione all’albo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio (CTU)  del Tribunale. A tal proposito, dal primo settembre 2023 è in vigore il nuovo albo nazionale dei Consulenti Tecnici d’Ufficio, previsto dalla Riforma della giustizia Cartabia (decreto legislativo del 10 ottobre 2022, n.149). Il provvedimento è entrato in vigore il 26 agosto 2023 e prevede l’istituzione di albi telematici in ogni tribunale, suddivisi in settori e specializzazioni, e di un elenco nazionale telematico complessivo. Il 15 dicembre 2023 sono state pubblicate le specifiche tecniche per le domande di iscrizione.

Una ulteriore conferma delle proprie competenze come traduttori e interpreti deriva dall’eventuale iscrizione negli elenchi ufficiali di una o più delle associazioni di categoria italiane o estere, come AITI (Associazione Italiana Traduttori e Interpreti), ANITI (Associazione Nazionale Italiana Traduttori e Interpreti), ATA (American Translators Association – associazione statunitense), CIOL (Chartered Institute of Luinguists – associazione del Regno Unito), ITI (Institute of Translation & Interpreting – associazione del Regno Unito) e molte altre.

Quali certificazioni sono riconosciute dalle organizzazioni internazionali?

Alcune certificazioni professionali, che prevedono una valutazione del lavoro di traduzione, sono riconosciute in tutto il mondo; tuttavia, è necessario considerare i requisiti specifici del Paese in cui si intende lavorare. Alcuni Paesi hanno requisiti di certificazione del traduttore più rigorosi rispetto al Regno Unito, ad esempio Francia, Italia e Spagna, e avrai bisogno di una certificazione nei singoli Paesi.

Se desideri lavorare nei servizi governativi, potresti valutare l’opzione di ottenere una certificazione delle Nazioni Unite, che potrai ottenere presentando domanda e sostenendo un esame.

FAQ

La certificazione come traduttori è obbligatoria?

L’importanza delle certificazioni viene spesso fraintesa. In Italia, non è obbligatorio essere traduttori certificati. Sicuramente la certificazione arricchisce il curriculum del traduttore e ne certifica in modo ufficiale le conoscenze e le competenze, ma non è obbligatoria.

Un’altra informazione poco corretta è che diventare un traduttore certificato nel Regno Unito sia un processo complesso. Non lo è, poiché non vi è una procedura ufficiale in atto.

Devi essere nato bilingue per diventare un traduttore professionista?

No, anche se parlavi solo una lingua nell’infanzia, puoi comunque imparare facilmente più lingue per lavorare come traduttore professionista.

Quali lavori posso trovare come traduttore certificato?

Potrai lavorare per agenzie di traduzione, enti governativi, tribunali o altri organismi ufficiali.

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