Come diventare traduttore medico certificato?

    Danilo Coviello

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    In questo articolo verrà trattato un argomento di notevole interesse per chi intende lavorare nel campo delle traduzioni: cosa vuol dire essere traduttore medico ma soprattutto come diventarlo, e cioè quali sono gli studi, i corsi di specializzazione e le certificazioni che è possibile conseguire sia in Italia che all’estero. Parleremo anche di cosa è ragionevolmente possibile aspettarsi professionalmente ed economicamente scegliendo questa attività.

    Come diventare traduttore medico? Ecco tutto ciò che devi sapere

    Il campo della traduzione offre molteplici opportunità per applicare le proprie conoscenze linguistiche. Una di queste è la traduzione in ambito medico. Ma come diventare traduttore medico? Molti si chiedono quale percorso seguire per diventare traduttori medici eccellenti e lavorare presso un’agenzia di traduzione di alto livello.

    Espresso Translations, che offre traduzioni mediche in più di 150 lingue, può costituire una fonte di ispirazione per chi ha nutre il desiderio di diventare traduttore medico e una fonte di informazioni utili per chi non ha ancora bene le idee chiare su come diventarlo e su cosa questo impegno possa comportare.

    In primis, sarà fondamentale chiarire che una semplice conoscenza di una lingua straniera è una condizione indispensabile ma non sufficiente: bisogna infatti specializzarsi nel ramo medico, con un focus sul lessico giusto da adottare per essere in grado di realizzare traduzioni di studi clinici, ricerche scientifiche, norme tecniche relative a dispositivi medicali, relazioni per le industrie farmaceutiche, foglietti illustrativi di farmaci, ecc.

    Chi è il traduttore medico?

    Un traduttore medico è dunque un traduttore specializzato nella traduzione di documenti scientifici e sanitari. Oltre alla conoscenza delle lingue, è fondamentale avere una forte conoscenza delle terminologie mediche e della cultura dei Paesi in questione. Spesso il traduttore medico ha attestati anche nella materia sanitaria in cui sceglie di lavorare. Ma vediamo alcuni dati utili a entrare nel vivo della questione:

    1. Il 75% dei traduttori medici ha una laurea in scienze della salute o linguistica.
    2. Circa il 60% delle agenzie di traduzione richiede almeno 5 anni di esperienza nel settore.
    3. L’80% dei traduttori medici lavora come liberi professionisti, offrendo servizi a più clienti.
    4. Il mercato della traduzione medica è cresciuto del 15% negli ultimi 3 anni.
    5. Solo il 40% dei traduttori medici ha completato una formazione specifica in traduzione tecnica.

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    Queste statistiche ci aiutano a scoprire quanto sia improcrastinabile per il settore medico poter contare su una formazione e un’esperienza adeguate dei traduttori poiché si tratta di una questione vitale: più crescono la ricerca, la comunicazione e la collaborazione internazionale, più è importante che non ci siano intoppi e incidenti di traduzione.

    Cosa fa il traduttore medico?

    Sostanzialmente il traduttore medico è un traduttore tecnico nel senso che è un esperto in un settore molto specifico. Oltre a tradurre dalla lingua di partenza a quella di destinazione, il traduttore medico si occupa di rendere il testo finale leggibile, chiaro e ineccepibile dal punto di vista delle abbreviazioni, degli acronimi, delle sigle ecc. La sua deve essere tassativamente una traduzione di qualità poiché in ambito medico non sono ammessi errori e approssimazioni. Il traduttore medico può lavorare come traduttore freelance o presso un’agenzia di servizi di traduzione come Espresso Translations che seleziona rigorosamente i suoi collaboratori in base a competenza ed esperienza.

    Quale percorso di studi intraprendere per diventare traduttore medico?

    Una delle caratteristiche principali che contraddistingue i professionisti del settore è, senz’ombra di dubbio, il percorso di studi intrapreso. 

    In Italia uno dei percorsi più intrapresi per diventare traduttore medico è frequentare un istituto specializzato in traduzione e interpretariato come ad esempio la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Carlo Bo, oppure laurearsi in lingue e mediazione linguistica in un’università statale o privata. Nel nostro Paese non esiste ancora l’albo dei traduttori né una certificazione ufficiale di traduttore medico. Negli USA invece c’è il National Board of Certification for Medical Interpreters per traduttori e interpreti medici che si consegue sostenendo l’esame di certificazione in forma scritta finalizzato a valutare conoscenze mediche, codice etico, consapevolezza culturale e conoscenza delle lingue di partenza e di arrivo. Sempre negli USA esiste anche la Certification Commission for Healthcare Interpreters (CCHI) atta a rilasciare una certificazione di interprete medico.

    Inoltre è importante approfondire gli studi scegliendo una specifica sottocategoria e seguire un master apposito focalizzandosi su questo.  Il motivo è evidente: la medicina è un campo sconfinato così come i testi medici. Esserne esperti a 360 gradi è impossibile. Del resto anche i medici scelgono una specializzazione. E così deve fare il traduttore scegliendo il proprio ramo di competenza.

    Leggi anche: Quanto costa una traduzione medica?

    Quali sono i requisiti per diventare traduttore medico?

    L’assenza di un albo e di certificazioni come traduttore medico a livello ufficiale non deve indurre in errore: in Italia non tutti possano fare traduzioni mediche. Anche se buon conoscitore della lingua, non è una buona idea lasciare che un dottore si occupi delle traduzioni. C’è sempre bisogno di un traduttore professionista in campo linguistico e medico, o meglio, di una buona agenzia di traduzioni in grado di occuparsi di tutti i molteplici aspetti di un servizio di traduzione. Senza dubbio, un professionista che conosce le problematiche di trasporre un testo in un’altra lingua avrà una maggiore propensione alla cura dei tecnicismi richiesti.

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    Oltre al fatto che diverse università italiane tengono corsi di formazione molto prestigiosi per approfondire questa competenza, nessuno dotato di buon senso offrirà un lavoro di traduzione medica a una persona inesperta e priva della giusta esperienza. Non solo: non dimentichiamo che molto spesso le traduzioni mediche devono essere giurate, o asseverate. Cosa vuol dire questo? Il traduttore, dopo aver effettuato il lavoro, deve giurare dinanzi a un’autorità giudiziaria sulla conformità del testo tradotto rispetto all’originale. Si tratta di una pratica frequente per documenti ufficiali richiesti dalle assicurazioni, dagli istituti di previdenza e finalizzati ad ottenere sussidi e indennizzi. In Italia, per poter prestare giuramento in tribunale, bisogna essere iscritti all’albo dei consulenti tecnici d’ufficio, iscrizione tutt’altro che formale e automatica bensì preceduta da un’attenta analisi del curriculum e dell’esperienza.   

    Ricapitolando, per diventare un traduttore medico professionale, è indispensabile soddisfare determinati requisiti:

    • Poter comprovare le proprie conoscenze nel settore con certificati ed attestati di provenienza certa e indiscutibile.
    • Saper tradurre in termini tecnico-scientifici ma in maniera chiara e semplice con coerenza e conformità rispetto al testo originale. 
    • Essere esperto anche in localizzazione, cioè adeguare il testo tradotto al pubblico di riferimento.
    • Avere una buona propensione alla ricerca, così da restare aggiornato con l’evoluzione della terminologia medica stessa.
    • Saper utilizzare appositi strumenti, come dizionari scientifici o, comunque, fonti provenienti dal campo di pertinenza del documento da tradurre.

    Quali difficoltà si riscontrano i traduttori medici?

    Pur dando molte soddisfazioni a livello professionale, probabilmente la traduzione medica è una di quelle microcategorie più insidiose a cui affacciarsi in termini lavorativi. Vediamo quali sono le principali sfide di questo lavoro:

    • Sapere che lo studio delle lingue non finisce mai perché le lingue sono in evoluzione continua.
    • Non basta conoscere bene la lingua di partenza e quella di arrivo, non basta nemmeno essere. madrelingua: seguire corsi continuamente costituisce una percentuale massiccia di questo lavoro. 
    • Questa tipologia di traduzione oltre alle competenze linguistiche richiede una particolare attenzione e cura verso il linguaggio, o meglio, la terminologia, ma anche verso la formattazione.
    • La precisione nei testi medici è fondamentale sempre e sotto ogni punto di vista.
    • Sottoporre le traduzioni mediche a controlli e revisioni multiple ricordando che non ci si può permettere di commettere errori, nella forma, ma soprattutto nel contenuto.
    • Capire a quale pubblico è destinato il testo. Può accadere di dover tradurre documentazioni destinate ai medici e dunque applicare un registro medico oppure ai pazienti e quindi adottare un registro più colloquiale, utilizzando dei sinonimi appositi che non stravolgano il concetto originale.
    • Revisionare senza eccezioni ogni testo tradotto e di volta in volta valutare se si abbia bisogno di assistenza da parte di medici ben affermati nel campo specifico.
    • Rispettare le scadenze è un’altra caratteristica che contraddistingue un traduttore professionista e attento da un mediatore linguistico non qualificato.

    In sintesi, dunque, parliamo di un tipo di traduzione – la traduzione scientifica – in cui non ci si possono consentire libere interpretazioni, cedimenti, fretta e superficialità.

    Leggi anche: Come diventare un traduttore certificato: questo il percorso di qualità

    Qual è la retribuzione media di un traduttore medico?

    Secondo dati aggiornati al 2024, in Italia un traduttore generico guadagna intorno ai 1500 euro mensili. Essendo il traduttore medico tra i più pagati del settore, questa cifra può anche raddoppiare o addirittura triplicare. Per fare un paragone, negli USA, in media, un traduttore medico guadagna circa 4500 dollari al mese, con picchi molto più alti a seconda del settore e dell’esperienza. Il Paese in cui si lavora dunque è importante ma ovviamente andranno fatte le opportune valutazioni rispetto a costo della vita, ecc. 

    Il guadagno di un traduttore varia in base a diversi aspetti fondamentali. Elenchiamo di seguito i più importanti:

    • il luogo in cui si lavora 
    • le lingue conosciute  
    • l’esperienza
    • il settore specifico
    • lavorare in autonomia o presso un’agenzia

    In merito alle lingue, quella inglese è senza dubbio ancora tra le più richieste, ma è anche vero che i traduttori certificati in inglese sono molto numerosi per cui la concorrenza è alta. Meno numerosi, e dunque meglio pagati, sono gli altri traduttori esperti in lingue rare e complesse come ad esempio il mandarino, il coreano, il vietnamita, ecc.

    Dell’importanza di avere alle spalle esperienza abbiamo già ampiamente parlato, ma come iniziare ad accumularla? Un buon sistema è iniziare presso un’agenzia affiancando traduttori esperti, seguirli sul campo, fare i primi passi nel tradurre testi non troppo complessi, “respirare” l’ambiente venendo a contatto con il lessico. Una buona idea per chi voglia affermarsi in questo campo, è quella di iniziare come volontari presso agenzie no profit che sono alla ricerca costante di traduttori propensi ad offrire il proprio lavoro, così da acquisire pratica ed esperienza.

    Il settore specifico ha pure la sua rilevanza: quanto più il linguaggio è tecnico e il lavoro è di responsabilità, tanto meglio sarà pagato.

    Sull’ultimo punto si può dire che un traduttore freelance ovviamente ha i vantaggi di non dover condividere i guadagni con nessuno ma, di conseguenza, nemmeno l’impegno e la responsabilità. Dovrà inoltre procurarsi il lavoro da solo. Lavorando con un’agenzia, il ricavato va condiviso in una percentuale variabile con i datori di lavoro ma in genere si gode di una certa stabilità e una serie di garanzie.   

    Ci sono strumenti specifici che dovrei usare come traduttore medico?

    Oltre ai glossari specifici e dizionari di termini e abbreviazioni medico farmaceutiche, esistono diverse piattaforme on line e app che sono di supporto al traduttore ma chiaramente non possono sostituirlo del tutto. Un esperto in traduzione di testi medico-scientifici deve conoscere questi strumenti e saperli utilizzare a dovere, tenendo sempre a mente che verificare sempre ogni informazione è fondamentale e fa parte della forma mentis per chi fa questo lavoro.

    Diventare traduttore medico: conclusioni

    Chi lavora in questo campo da anni come Espresso Translations, sa quanto sia impegnativo il percorso per diventare traduttore medico ma anche quante soddisfazioni dia in quanto professione di grande utilità sia scientifica che sociale. In questo articolo dall’intento divulgativo si è cercato di tracciare un ipotetico percorso per chiunque sia interessato a diventare traduttore medico ma anche di mettere in rilievo l’impegno e le difficoltà cui si potrebbe andare incontro prima di ottenere un posto in questo mondo ma anche dopo averlo finalmente ottenuto. Si tratta infatti di un campo in cui non ci si può mai considerare al di sopra degli aggiornamenti, delle novità e del progresso ma soprattutto degli errori. 

    Una volta conosciute le difficoltà a cui si va incontro, sarà imprescindibile impegnarsi e studiare con costanza per restare al passo con quella che è l’evoluzione della materia medica, così come del linguaggio richiesto. Si tratta di documenti e testi dall’indubbia importanza, ecco perché la passione e la dedizione sono alla base di una carriera da professionisti.

    Non bisogna lasciarsi intimorire dalla lunghezza o dalla difficoltà del percorso di studi necessario a diventare traduttore medico: la passione è un motore dalla forza incredibile.

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